Compro oro a Roma un mercato da scoprire

Compro oro a Roma: un mercato da scoprire

I negozi di compro oro sono aumentati e si sono estesi nel territorio italiano in maniera impressionante nell’ultimo decennio. Fino a qualche anno fa in molti storcevano il naso di fronte a questo nuovo mercato, ma oggi non c’è persona che non possa dire di non essere mai entrata in un negozio di compro oro. Questi piccoli negozi sono sparsi in ogni città, anche nelle più piccole. Per cui non possono certo mancare compro oro a Roma. Trovarne uno non è difficile: basta cercare quello più vicino a voi che, sicuramente sarà a pochi minuti da casa. Quello che bisogna conoscere è il mercato dell’oro.
Come per ogni compra-vendita anche nel mercato dell’oro bisogna entrare preparati, anche se si dovesse trattare della vendita occasionale di un unico oggetto.

Criteri di valutazione dell’oro

La prima cosa da sapere sono i criteri con cui gli oggetti vengono valutati dall’acquirente. In base a questi viene stabilito un prezzo per l’oro.
Per prima cosa un compro oro cercherà di capire quale tipologia di oro ha di fronte. Ne esistono otto e sono differenziate dalla percentuale di oro puro contenuta nell’oggetto. Ovviamente maggiore sarà la quantità di oro, maggiore sarà anche il valore dell’oggetto nonché della cifra che verrà liquidata dal compro oro.

Come individuare il tipo di oro

Questi otto tipi di oro sono divisi per carati, in base alla percentuale di oro.
Dal più economico al più prezioso sono:

  • 6 carati: la percentuale più bassa di oro, consiste nel 25% di oro. Il resto dell’oggetto è composto da metalli. La caratura è indicata con un rombo al cui interno è incisa la sigla 250. Non tutti gli oggetti, però, la presentano.
  • 9 carati: la percentuale di oro è del 37,5%. La sigla incisa all’interno del rombo è 375.
  • 12 carati: l’oggetto è composto per metà da oro, cioè al 50%. La sigla incisa è 500.
  • 14 carati: l’oro più comune all’inizio del Novecento, contiene il 58,5% di oro. La sigla è 585.
  • 18 carati: per tre quarti l’oggetto è composto di oro, cioè al 75%. Questa è considerata un’ottima percentuale e la maggior parte dei gioielli in oro venduti in Italia sono a questa caratura. La sigla è 750.
  • 21 carati: da qui in poi la percentuale d’oro è sempre più alta e gli oggetti che lo contengono sono sempre più rari. L’oro a 21 carati ha l’87,5% di oro e viene impiegato soprattutto per le monete. La sigla è 875.
  • 22 carati: la percentuale di oro è del 91,6%. La sigla è 916. Anche questo è un tipo di oro usato molto per la realizzazione di monete.
  • 24 carati: la percentuale più alta che esista, ovvero 99,9%. Questo tipo di oro non viene usato per realizzare oggetti o monete, ma è quello che compone i lingotti d’oro. La sigla è 999.

La sigla inserita nel rombo indica la percentuale di oro presente nell’oggetto in forma estesa (per cui il 25% diventa 250, il 99,9% 999 etc.). La restante parte composta da metalli non è di valore, indipendentemente dalla lega che viene utilizzata.

Un metallo estremamente prezioso

L’oro è uno dei materiali maggiormente ricercati nel mercato mondiale, in quanto uno dei più rari e sempre più introvabili. Per questo se si possiede un oggetto d’oro si può essere certi che verrà acquistato da qualcuno.
Questo è uno dei motivi per cui aumentano i negozi di oro usato a Roma e perché i loro affari vadano tanto bene.
Proprio per la ricercatezza del metallo, però, è anche bene valutare attentamente prima di dar via i propri gioielli.
Bisogna assicurarsi sicuramente che non vengano svalutati (e per questo conoscere che oro si possiede è tanto importante), ma a volte può essere anche un bene sapere se ne valga davvero la pena, nel caso in cui un oggetto sia di bassa caratura ma di grande valore affettivo. Infine, come tutti gli oggetti nel mercato, il suo prezzo oscilla. Per cui se si vuole veramente fare un affare, non è male dare un’occhiata alle oscillazioni dei prezzi dell’oro, per attendere il momento giusto e ricavarne il massimo.

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