L’ambizioso progetto di aprire un ristorante: punti di consapevolezza
Cosa serve per aprire un ristorante? Come spiegato qui www.ristobusiness.it, non serve solo la passione per il buon cibo e il sapersi dilettare molto bene in cucina, ma serve dell’altro. In realtà serve molto dell’altro ma l’emozione e l’entusiasmo non devono mai mancare perché saranno il motore trainante. Avere la consapevolezza di aver intrapreso qualcosa che ci piace davvero fare sarà fondamentale sempre , mantenere il sorriso quando ci si sveglia la mattina è essenziale, ma bisogna anche dire che l’apertura di un ristorante non è come invitare a cena un gruppo di amici e deliziare il loro palato con i nostri piatti migliori ma è necessario riflettere prima bene sul fatto che si sta aprendo una vera e propria azienda con dei costi e dei ricavi e che alla fine del mese , per non parlare della fine dell’anno, i conti devono quadrare. Senza dimenticare che si prendono delle grosse responsabilità verso se stessi, verso le persone che ci sono accanto e verso il personale assunto che giustamente alla fine di ogni mese deve essere retribuito.
Dal punto di vista burocratico
L’apertura di un servizio di attività economica del settore alimentare, dal punto di vista burocratico è stata facilitata dalle ultime normative , basate sul regime della libertà d’impresa che garantiscono la libera concorrenza. Sono stati eliminati diversi vincoli che rendevano l’idea di aprire questo tipo di esercizio, ancor più complicato e quindi da questo punto di vista non ci sono più limiti che venivano imposti come per esempio: il rispetto di distanze minime obbligatorie con altri esercizi commerciali nelle vicinanze, fastidiose iscrizioni a registri abilitanti, limitazioni quantitative all’assortimento merceologico o riferiti a quote di mercato o ancora limitazione nell’orario di apertura e chiusura da dover rispettare e a proposito della chiusura settimanale.
Cosa fondamentale rimane quella di possedere uno di questi requisiti: l’aver frequentato con esito positivo un corso professionale per il commercio , la preparazione o la somministrazione degli alimenti ufficialmente riconosciuto dalla Regione (chiamato Ex-REC) ; l’aver per almeno due anni anche se non continuativi e nell’ultimo quinquennio , esercitato un’attività simile sempre nel settore alimentare ; essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di laurea o di altra scuola ad indirizzo professionale attinente alla materia del commercio, preparazione e somministrazione di alimenti.
Dal punto di vista gestionale
Ritorniamo invece sui primi passi fondamentali da compiere dopo aver inquadrato e recepito le nozioni su come aprire un ristorante: riflettere bene sul progetto che si vuole portare avanti, sulla sua fattibilità , trovare la location ed un nome accattivante.
Riguardo al progetto: serve innanzitutto comprendere cosa si vuole portare avanti se un’attività improntata sulla quantità più che sulla qualità che includa nel menu anche portate che prima non ci interessavano ma che sono popolari e che quindi potrebbero far entrare denaro o un’attività che prediliga la propria passione e quindi basata su quello che potrebbe essere la nostra specializzazione o predisposizione . Certamente l’ideale sarebbe raggiungere entrambi , una nobile impresa che potrebbe non essere impossibile, molto faticosa ma realizzabile. La costanza, la dedizione e molta attenzione saranno fondamentali. L’importante è immaginare un progetto realizzabile con le giuste cautele e con pazienza perché comunque la fase di rodaggio iniziale esiste in ogni attività.
Riguardo allo studio di fattibilità: subito dopo, magari con l’aiuto di qualcuno esperto in materia, bisogna comprendere se il gioco ne vale la candela anche in basi ai fondi già in nostro possesso o quelli che dovremmo reperire da qualche ente specializzato. Bisogna prevedere eventuali costi di ristrutturazione iniziali, il corretto numero di personale in base ai tavoli previsti, perché l’attesa quando si va a mangiare fuori non piace a nessuno, l’approvvigionamento di merce in maniera oculato ed equilibrato; valutare la clientela della zona che si è scelto dove improntare l’attività .